29 mag 2015

Lo sviluppo della memoria

Secondo un esperimento condotto da Casper e Fifer (1980), i bambini dispongono di una memoria ancor prima della nascita. L'esperimento prevedeva la lettura di due brani da parte della madre e di un'altra donna, se il bambino aumenta il ritmo di suzione può ascoltare il brano letto dalla madre.
Risultati ottenuti → i bambini tengono un ritmo di suzione che consente di far leggere alla madre.
Questo dimostra che i bambini ricordano la voce della madre.

Detto ciò, distinguiamo ora i diversi tipi di memoria esistenti:
1) memoria sensoriale → stimoli uditivi, visivi, uguali negli adulti e nei bambini
2) memoria di lavoro → mantenimento temporaneo delle informazioni verbali e visuo spaziali
3) memoria a lungo termine → semantica, episodica, autobiografica

Lo sviluppo della memoria si compie in diversi periodi:
  • 4-8 mesi si assiste al periodo cruciale di sviluppo
  • 7-8 mesi il bambino distingue le persone conosciute da quelle estranee
  • 10-12 mesi primi atti che esprimono volontà, si sviluppa il sistema esecutivo centrale
  • 15-18 mesi formazione del gioco simbolico che prevede la rappresnetazione mentale di oggetti, persone, uso della memoria a lungo termine e memoria di lavoro

Con l'ingresso nelle strutture educative, la memoria viene stimolata e accresciuta grazie a strategie quali la ripetizione costante di alcune informazioni, l'uso di filastrocche, canzoni, l' abituazione ad un certo tipo di stimolo sensoriale (ricordo degli ambienti frequentati spesso), mantenendo il contatto con un dato stimolo da ricordare. A 6-7 anni vengono messe in atto strategie di organizzazione episodica ossia, vengono organizzate le conoscenze in schemi → strutture cognitive che collegano gli elementi su base spaziale e temporale.

Gli studiosi parlano poi di un'amnesia infantile che impedisce l'accesso a ricordi legati alla prima infanzia, per un difficile recupero di essi. Secondo Nelson, infatti non esiste la memoria autobiografica nei primi due anni dato che gli schemi di elaborazione alle informazioni ed ai ricordi sono differenti nel bambino e nell'adulto. Si pensa che i primi ricordi accessibili della propria vita si aggirino intorno ai 3 anni e mezzo (Pillemer & White).

Bibliografia immagini

https://www.google.it/search?q=la+memoria&espv=2&biw=1366&bih=667&site=webhp&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=jStoVdnIFsSnygP7nAE&ved=0CAYQ_AUoAQ#imgrc=S7qMULBPACt2jM%253A%3BH4Qgo366Lm9u8M%3Bhttp%253A%252F%252Fvitale6.simply-webspace.it%252Fwp-content%252Fuploads%252F2013%252F09%252F14118126-cervello-e-memoria-visita-medica-con-un-medico-su-una-scala-rossa-arrampicata-alta-per-ispezionare-u.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.igorvitale.org%252F2013%252F09%252F24%252Fcome-migliorare-la-memoria-consigli%252F%3B1200%3B1200

27 mag 2015

Lo sviluppo sociale nei bambini


Esistono diversi approcci in materia: la psicanalisi, il comportamentismo, teoria cognitivista e l'etologia (studio dei comportamenti animali). Secondo il comportamentismo e la psicanalisi, l'uomo non è dotato di tendenze sociali ed il bambino si lega alle figure familiari perché esse rispondono e soddisfano i suoi bisogni. Secondo l'etologia, invece, l'uomo possiede doversi istinti sociali nei comportamenti che mette in atto. Il bisogno sociale è considerato un bisogno primario a pari merito della soddisfazione della fame, il sonno, cura fisica.. L'attac
camento, ad esempio è un comportamento sociale istintivo, negli animali si manifesta subito dopo la nascita, nell'uomo, invece, si forma e consolida attorno ai 7-8 mesi di vita. Durante i primi mesi di vita il bambino mette in atto alcuni comportamenti che scatenano risposte empatiche nell' adulto, il pianto ne è un esempio. Dalla richiesta d'aiuto (pianto), all'instaurarsi di un rapporto affettivo (pianto, aggrapparsi alla madre, succhiare il seno..)

Dai 2 ai 3 mesi: il bambino è in grado di osservare io mondo esterno e le persone, è particolarmente attratto da quest'ultime. Inizia a condividere l'attenzione con l'adulto attraverso la condivisione di sguardi e espressioni facciali, si instaurano le prime forme di relazione non verbale tra bambino e adulto, bambino- persone.

Dai 5 mesi: le conoscenze ed esperienze acquisite si arricchiscono dalle nuove abilità del bambino, presta attenzione agli oggetti, li nomina, li utilizza come motivo di condivisione con la madre, sa distinguere la madre da altre figure familiari e non.

Dagli 8-10 mesi: La relazione con la figura materna o di attaccamento si distingue dalle altre per quantità di tempo passato assieme, tipologia e qualità d'interazione; il bambino inizia ad aver timore dell'estrano. Il bambino inizia a rappresentarsi mentalmente l'immagine della madre, inizia per questo motivo a staccarsi da lei e osservare, conoscere l'ambiente che lo circonda perché sa che la mamma ci sarà ancora (madre presente nella stessa stanza o in ambiente familiare).

Queste fasi sono la base con la quale il bambino instaurerà e tesserà le relazioni future con altri adulti e/o coetanei. Esistono diversi tipi di attaccamento in base a come si è creato fin dagli inizi:
1) ATTACCAMENTO SICURO
2) ATTACCAMENTO ANSIOSO
3) ATTACCAMENTO EVITANTE


La tipologia di attaccamento dipende dalle caratteristiche della relazione instaurata con il car giver (colui che si è preso cura del bambino).









Bibliografia immagini:

https://www.google.it/search?q=bambini+socializzazione&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=zShmVezEHIOqUbzagNAO&ved=0CAYQ_AUoAQ#tbm=isch&q=attaccamento+materno+e+sociale&imgrc=Eq5zCjqxqpzwiM%253A%3BzZA5ZNQu6ZXITM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.psicologi-italia.it%252Fimg_articoli%252F2994%252Fattaccamento-insicuro-figli.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.psicologi-italia.it%252Fpsicologia%252Fattacchi-di-panico%252F1211%252Fattaccamento-insicuro.html%3B460%3B280

https://www.google.it/search?q=bambini+socializzazione&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=zShmVezEHIOqUbzagNAO&ved=0CAYQ_AUoAQ#tbm=isch&q=attaccamento+materno+e+sociale&imgrc=cNRZkz6VZYdzVM%253A%3Be-ZEHgKKc5hP6M%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.vitadamamma.com%252Fwp-content%252Fuploads%252F2011%252F04%252Fmadre-con-figlio1.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.vitadamamma.com%252F12064%252Frapporto-madre-figlio-il-bambino-piange-vuole-solo-la-mamma.html%3B280%3B179

26 mag 2015

La comunicazione verbale:

La comunicazione dell'uomo consta di tre principali elementi:
_ verbale ---> comportamenti mimici, gestuali, sugardi, sorriso, gestualità indicativa..;
_ para verbale → tonalità sonora che denots aspetti emotivi, negativi, positivi...;
_ verbale → esplicazione dei messaggi mentali attraverso lessico, articolazione, morfologia.

Comunicazione non verbale Comunicazione para verbale Comunicazione verbale
0-3 mesi
Sguardo, sorrisi, pianto, smorfie
facciali, gestualità.


Gridi, pianto a varie modulazioni, smorfie non consapevoli.


Vocalizzi neonatali.
3-6 mesi
Pointing (atto di indicare), attenzione condivisa.


Gridi, versi e suoni con la bocca, modulazione di voce e derivanti significati (gioia, paura, sorpresa..).


I vocalizzi si stabilizzano.
6-12 mesi
Imitazione di suoni e parole dell'adulto e altri suoni attorno a lui.


Toni emotivi che utilizza simbolicamente per esternare i propri bisogni.


Lallazioni e diadi (mm, dd)
12-24
Mturazione completa.


Maturazione completa.


Comparsa dei primi vocaboli
(i più semplici come mamma, pappà, papà..)
24-36
Maturazione completa.


Maturazione completa.


Comparsa delle prime frasi semplici (“mamma”+sguardo preoccupato + “cane”).

La madre è l'interlocutore privilegiato nel cogliere l'evoluzione dei progressi comunicativi del bambino e a coglierne i molteplici significati. Dai 12 mesi in poi il bambino comprende la gran parte dei termini (livello lessicale) di uso quotidiano e sperimenta le sue prime forme di comunicazione verbale con parole intere. L' osservazione dello sviluppo della comunicazione in tutti i suoi livelli ci permette di capire se il bambino ha una giusta crescita o eventuali ritardi in qualche livello, per poter eventualmente internvenire in tempo.














Bibliografia immagini:
https://www.google.it/search?q=comunicazione+nei+bambini&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=JDlkVYXtJoz0UM3KgZAF&ved=0CAYQ_AUoAQ#tbm=isch&q=comunicazione+bambini&imgrc=g0NIL6wQGUF_PM%253A%3BAAkX4Q8rA64abM%3Bhttp%253A%252F%252Fbambinizerotre.it%252Fwp-content%252Fuploads%252Fet_temp%252Fparla-50702_238x238.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fbambinizerotre.it%252Fle-tappe-della-comunicazione-nei-bambini%252F%3B238%3B238

https://www.google.it/search?q=comunicazione+nei+bambini&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=JDlkVYXtJoz0UM3KgZAF&ved=0CAYQ_AUoAQ#tbm=isch&q=comunicazione+bambini&imgrc=aTBjLfXp-lMEpM%253A%3BXKdR-a-CjHAvrM%3Bhttp%253A%252F%252Fcoscienza-universale.com%252Fwp-content%252Fuploads%252F2013%252F02%252Fcomunicazione-e-bambini.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.coscienza-universale.com%252Fsalute%252Fnotizie-e-ricerca-le-bambine-parlano-prima-grazie-a-foxp2%252F%3B500%3B333

25 mag 2015

Stadio del pensiero Operatorio concreto (6- 12 anni)

Con l'ingresso alla scuola dell'obbligo, il bambino ha maturato ormai una rappresentazione interna ed una concezione propria del mondo in cui vive. Ha elaborato competenze motorie, cognitive, relazionali, sociali che gli permettono di essere autonomo e compiere pensieri pre- logici. Come afferma infatti lo studioso dello sviluppo cognitivo del bambino, Piaget, questo è lo "stadio di maturazione in cui il ragionamento è avviato all'utilizzo di strutture logiche" potenziabili attraverso l'esperienza concreta. Le principali strutture logiche cui fare riferimento sono: tempo, spazio, modo, causa. Prima dei sei anni tali parametri sono concepiti in maniera ingenua, i bambini faticano, infatti, a distinguere il mondo reale da quello immaginario, il rapporto causa-effetto, e la concezione del tempo come noi adulti la intendiamo. 
Prendiamo ora in esame i singoli parametri per capire meglio:

Tempo (quando?): i due aspetti principali legati ad esso sono la successione e la contemporaneità. Fino a 7-8 anni è bene lavorare su aspetti oggettivi legati alla successione temporale esempio: "prima vado a scuola poi faccio i compiti poi gioco in giardino". oltre a ciò, è bene aiutare i bambini alla comprensione temporale dei propri stati interni ossia far capire loro che stati d'animo ed emozioni hanno un inizio ma anche un fine (ero triste, ora non lo sono più). Per quanto riguarda la contemporaneità, la sua elaborazione  e comprensione, sono più complesse dato che richiedono di capire l'esistenza di due azioni distinte che avvengono nello stesso momento ma in luoghi e circostanze diverse ( mentre sono a scuola, mamma e papà lavorano).

Spazio  (dove?): implica la comprensione dei rapporti di posizione e di inclusione/ esclusione: sopra, sotto, dentro, fuori, distante, vicino..

Causa (perché?): esistono secondo Piaget, tre distinte tipologie di causa:
1) causalità meccanica: cosa determina cosa meccanicamente (il vento spazza via le foglie)

2) causalità efficiente: cosa determina cosa intenzionalmente ( se rovescio l'acqua, il pavimento si bagna)

3) causalità finale: qualcosa di determinato in vista di uno scopo ( se curo le mie piante, avrò un bel giardino)










Modo (come?): questa struttura riguarda stati interni ed sterni, reali ed irreali, soggettivi ed oggettivi, accaduto, immaginato...


Bibliografia immagini

https://www.google.it/search?q=tempo&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=5PZiVeSCNer4yQPUkoLYBQ&ved=0CAYQ_AUoAQ#imgrc=7vdCS7m_14TDhM%253A%3BEcBGK-QD-MxKJM%3Bhttp%253A%252F%252Filtempononhaprezzo.it%252Fwp-content%252Fuploads%252F2012%252F02%252Ftempo1.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Filtempononhaprezzo.it%252Friflessioni-sulla-gestione-del-tempo%252F%3B400%3B400

https://www.google.it/search?q=stadio+del+pensiero+operatorio+concreto&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=RfdiVb6WE-ejyAPHk4CYBw&sqi=2&ved=0CAYQ_AUoAQ#tbm=isch&q=bambini+compiti+di+matematica&imgrc=JWKjNBo_c6XuzM%253A%3ByshBvEsmr-5uvM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.noinonni.it%252Fwp-content%252Fuploads%252F2013%252F01%252Fbambini-compiti-matematica.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.noinonni.it%252F3_da-fare-con-i-nipoti%252Fcompiti-in-allegria%252Fmatematica%252Fpage%252F3%252F%3B354%3B260

https://www.google.it/search?q=stadio+del+pensiero+operatorio+concreto&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=RfdiVb6WE-ejyAPHk4CYBw&sqi=2&ved=0CAYQ_AUoAQ#tbm=isch&q=bambini+apprendimento&imgrc=QiTQyHOTh1NnLM%253A%3B4uDMeY8HIqOCPM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.iltamtam.it%252Fthumb%252F350%252Fwp-content%252Fuploads%252F2015%252F04%252Fdisturbi-apprendimento.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.iltamtam.it%252F2015%252F04%252F22%252Fi-disturbi-dellapprendimento-dei-bambini%252F%3B350%3B249

22 mag 2015

Stadio del pensiero pre operatorio (3-6 anni)

Tale fase di crescita, dai 3 ai 6 anni, è caratterizzata dall'avvio alle operazioni cognitive logiche che non sono del tutto formate e complete, infatti, per questo motivo, lo stadio evolutivo viene denominato "pre-operatorio". Il bambino in questo periodo, secondo gli studi classici di Piaget ha un pensiero che si può definire ingenuo, egocentrico (riferito a se stesso). Oltre a ciò, il bambino assume delle tendenze spontanee che lo portano a pensare in maniera ego- riferita; tali tendenze si possono così riassumere:

  1. ANIMISMO
  2. REALISMO
  3. ARTIFICIALISMO
  4. FINALISMO 
L'animismo, è la tendenza del bambino ad attribuire intenzioni mentali e coscienza a tutto ciò che accade (oggetti, concetti astratti, ambienti...). Questa tendenza evolve nel bambino assieme alla sua crescita e se non viene correttamente educata (spiegare al bambino che oggetti e concetti non hanno stati mentali nè tanto meno coscienza) permane silenziosa anche nell'età adulta.

Non vi è mai capitato di imprecare davanti al vostro computer che non funzioni e magari prendervela con lui per l'accaduto? questo potrebbe essere il motivo del perché lo fate ;) che colpa ne può avere il computer se è solamente una macchina elettronica? ma la nostra tendenza spontanea è troppo viva in noi sin da quando eravamo piccoli e si manifesta tutt'ora!

Il realismo, porta il bambino ad attribuire realtà ad ogni cosa, anche agli stati mentali (gioia, tristezza, paura...) Per questo lui crede a Babbo Natale ed alla Befana ma crede anche alle streghe o ai fantasmi ed e fondamentale che le sue paure ingenue non vengano utilizzate come strumento per farsi ascoltare o come motivo di rimprovero (esempio: "se non vai immediatamente a letto arriva la strega e si arrabbia con te") in quanto nel bambino crescerà una paura grande. In questo modo, non viene superato il pensiero ingenuo della paura, anzi, gli verrà fatto credere che le streghe o altro si occuperanno delle disobbedienze compiute. E' importante lasciare che il bambino usi la sua fantasia per credere a Babbo Natale ma non che questo diventi un motivo per farsi ascoltare da lui quando non lo fa. La fantasia è un prezioso elemento infantile ed è giusto che sia fine a se stessa e non un secondo fine personale di qualcun'altro. 


L'artificialismo , è la tendenza del bambino a cercare l'artefice di ogni cosa più che la causa. Una domanda tipica, infatti, può essere "Chi è stato?; chi l'ha fatto?" I bambini spesso, attribuiscono come artefici sommi, la mamma e\o il papà. Tale tendenza è forse quella più superata con la crescita.

Il finalismo, consiste nell'attribuire, sempre spontaneamente, un fine, uno scopo, a tutte le cose. Il fine di tutti i fini è il bambino per questo se proviamo a chiedere ad un bambino dai 3 ai 6-7 anni cos'è il sole lui forse potrebbe risponderci dicendo: "Il sole serve perchè così posso andare al mare". 

20 mag 2015

Stadio del pensiero simbolico

Questo stadio evoulito và dai 18 ai 36 mesi circa. Tale stadio ha la caratteristica principale di essere il primo cambio evolutivo di qualita, infatti, il bambino passa dall'esplorazione senso motoria (attraverso l'uso del suo corpo) alle prime forme di rappresentazioni simboliche all'interno della sua mente. Il bambino possiede le prime forme di rappresentazione mentali delle informazioni ambientali, se per esempio mostriamo ad un bambino un oggetto che poi nascondiamo, lui mostrerà la capacità di rocostruire il persorso mentale dell'oggetto prima mostrato, poi nascosto e da lui ritrovato. Tale capacità è permessa dal fatto che anche se l'oggetto scompare dai suoi occhi egli lo ha in testa e se ne ricorda le caratteristiche visive. In questo periodo inoltre si sviluppano e rafforzano 3 aspetti fondamentali : 1) imitazione diffetita  2) gioco simbolico 3) sviluppo del linguaggio. L'imitazione differita consiste nell'imitazione da parte del bambino dei modelli significativi delle persone a lui care e con cui sta maggiormente. Se per esempio il bambino vede spesso la madre che usa il mestolo in cucina è probabile che quando la madre chiederà al bambino di mescolare lui farà lo stesso movimento osservato con o senza gli oggetti a sua dispozione.

Il gioco simbolico consiste in attività in cui il bambino non esplora più solamente la funzione dei giochi scelti (i legnetti inseriti nei giusti incastri) ma dell'astrazione degli stessi in qualcosa di più elevato (i legnetti diventano i vagoni di un treno o alberi o case di un villaggio). Il gioco simbolico è molto importante per la crescita dei bambini, evolve e continua per anni. Il gioco può essere considerato come una forma di soddisfacimento dei bisogni, se ad esempio una bambina gioca con le bambole potrebbe voler significare il suo bisogno di essere autonoma e "grande" come la madre, quando gioca a fare la maestra avviene all'incirca la stessa cosa. Il gioco simbolico potrebbe essere considerato come una rielaborazione creativa della realtà.

Bibliografia immagini:
https://www.google.it/search?q=stadio+del+pensiero+simbolico&espv=2&biw=1034&bih=619&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=zVpcVcjXF4H_ygPCiYHwBw&ved=0CAYQ_AUoAQ#imgrc=Vl_Enm_oYm-eRM%253A%3B8_VcN8ncEYF2nM%3Bhttp%253A%252F%252F4.bp.blogspot.com%252F-Gx2VhcFvqv4%252FUTi5JoMR1TI%252FAAAAAAAAAFo%252FsXx188zPJs8%252Fs1600%252F1135193560F6NcHz.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fibambinieilloromondo.blogspot.com%252F2013%252F03%252Fstadio-del-pensiero-simbolico.html%3B400%3B300

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18 mag 2015

Stadio senso motorio

L'evolversi di questo stadio si estende durante il primo anno di vita e si perfeziona e migliora
col passare del tempo. Tale stadio implica la conquista del movimento di tutto il corpo da movimenti
involontari a intenzionali e controllati.
Durante i primi 3 mesi il bambino possiede dei movimenti globali e involontari in tutto il corpo, che si concentrano particolarmente in smorfie facciali e movimento del collo. Il bambino in questi primi 3 mesi inpara  controllare il suo collo e a maturare il suo sguardo che diventa attento e segue gli stimoli della madre. La conquista dello sguardo è detta joint attention  e si verifica quando ad esempio la madre sorride al bambino e questo restituisce il sorriso (indice di un importante segnale comunicativo).
Dai 3 ai 6 mesi il controllo si estende alla colonna vertebrale e agli arti superiori (braccia e mani) per questo è importante stimolare il bambino a stare seduto sulla sua schiena, inizialmente con un sostegno e poi senza. Importante, in questo periodo stimolare il bambino ad utilizzare le sue mani e muovere le sue braccia facendogli sperimentare i suoi movimenti per aiutarlo a coordinarli.
Nei successivi 3 mesi, 6-9 mesi, il sistema motorio si estende agli arti inferiori e anche il moviemento diventa intenzionale. In questo periodo il bambino muove i suoi piedi, li lecca, li morde, li sbatte , rotola e gattona. L'intenzionalità a muoversi è presente, ma le gambe non sono ancora pronte a sostenere tutto il peso del corpo per questo è bene non forzare il bambino a camminare.






Nell'ultima fascia di questo stadio, dai 9 ai 12 mesi (fino  a 18mesi) si rafforza la struttura scheletric e muscolare, l'esplorazione dell'ambiente è necessaria e fondamentale al bambino. Il bambino è pronto a  muovere i suoi primi passi ed acquisisce, nel tempo, un qeuilibrio sempre maggiore e ciò implica anche la maturazione del sistema labirintico (nel sistema uditivo).

Bibliografia immagine: https://www.google.it/search?q=stadio+senso+motorio&es_sm=122&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=MFNaVd3BLeXXywPp7YCABw&ved=0CAcQ_AUoAQ&biw=1366&bih=667#imgrc=fpAffOnQRsnP9M%253A%3BNP8T1FJjjCv4YM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.sandymama.it%252Fwp-content%252Fuploads%252F2013%252F02%252Fmedicinalive.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.sandymama.it%252Fpedagogia-dei-movimenti-gesti-nei-neonati%252F%3B298%3B169

14 mag 2015

Gli stadi evolutivi

Secondo Jean Piget, padre di uno dei principali modelli di sviluppo, il bambino organizza le sue conoscenze attraverso l'assimilazione e l'accomodamento.
Attraverso l'assimilazione il bambino apprende informazioni nuove, mentre con l'accomodamento
riorganizza le stesse in modo personale.
Questi due meccanismi evolvono in maniera quantitativa e qualitativa e si distinguono nelle varie
fasi evolutive dette anche finestre evolutive.
Gli stadi evoluti principali sono:
1)Stadio senso motorio (da 0 ai 18mesi)
2)Stadio simbolico (dai 18 ai 36 mesi)
3)Stadio preoperatorio (dai 3 ai 6 anni)
4)Stadio operazioni concrete : (dai 6 ai 12 anni)
5)Stadio iptetico-deduttivo: (12 anni in poi)

I cambiamenti all'interno di uno stesso stadio si possono definire quantitativi mentre quelli tra uno stadio e l'altro sono qualitativi.
Sitografia immagine: https://www.google.it/search?q=stadi+evolutivi+piaget&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=iXFUVeTLIKXTygPvn4GADQ&ved=0CAYQ_AUoAQ#imgrc=wOBEyscruyf5JM%253A%3B-3BJNhAhFMK3pM%3Bhttp%253A%252F%252F2.bp.blogspot.com%252F-AvKHu0L7nUE%252FULcp3xNnzwI%252FAAAAAAAAAEo%252FTKoBqBUylzo%252Fs1600%252Fpiaget.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fibambinieilloromondo.blogspot.com%252F%3B72%3B72

Bibliografia testo:Cfr.Vianello R., Psicologia dello sviluppo, Junior, Parma 2009.