Tra
i 6 ed i 9 anni assistiamo a due nuove fasi pittoriche dette 1)
“realismo intellettuale”
e 2) “realismo visivo”
caratterizzate dall'arricchimento di particolari e dettagli nel
disegno. Nel primo realismo, il bambino cerca di rappresentare le
scene di ciò che immagina o pensa, nel modo più realistico
possibile, comincia a riempire tutti gli spazi del foglio,
arricchisce i suoi oggetti di particolari come ad esempio una casa
vista anche dall'interno (come avesse i muri trasparenti) con tanto
di mobili e stanze o il disegno di un treno comprendente le rotaie
viste dall'alto. Tali caratteristiche indicano i primi tentativi di
dare profondità ai disegni.
Realismo intellettuale |
Profili |
Nella
seconda fase, dagli 8 anni circa, il bambino cerca di dare movimento
alle persone, aumenta l'interesse decorativo e il tentativo di
disegnare profili.
Profondità |
Un'interessante
accorgimento di Bombi e de Fabritis, mette in evidenza come il
disegno possa avere intenti comunicativi derivanti anche dalla
costruzione sociale di un simbolo. Per spiegarci meglio, ad esempio,
basta notare il modo in cui i bambini (anche provenienti da zone
diverse come Roma piuttosto che Milano) abbiano comunque lo stesso
modo di rappresentare una casa. Nonostante questi possano vivere in
condominio o case di campagna esiste in loro un prototipo
socio-culturale di casa che li porta a disegnarla in modo simile
sempre. Questo accade anche per quanto riguarda le strisce di terreno
che delimitano l'erba o i gabbiani disegnati con un “v”. Questa
riflessione vale ad indicare l'importanza che la società occupa
nelle produzioni e abilità dei bambini, elementi che però non
ostacolano la loro creatività che si esprime nei processi e non nei
prodotti. Disegnare richiede molteplici abilità e capacità →
rappresentazione mentale della realtà; progettazione; esecuzione;
monitoraggio; controllo; valutazione; eventuale riprogettazione e
correzione..)
Bibliografia immagini:
realismo
intellettuale
profilo
profondità
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