Come
affermano numerosi studiosi, da Piaget a Vygotskij a Frobel, il gioco
è parte integrante della vita del bambino, elemento essenziale per
la sua crescita e formazione del se. Giocando il bambino può
rispondere e soddisfare diversi bisogni come:
-
muoversi e scoprire l'ambiente circostante;
-
relazionarsi con l'adulto e gli altri;
-
comunicare;
-
conoscere il proprio corpo ed i suoi limiti;
-
mettersi alla prova;
-
strutturare una sua mentalità ed acquisire intelligenza;
-
sperimentare l'immaginazione...
In
base all'età il bambino sceglie e compie forme di di gioco diverse,
ad esempio un bambino di 15 mesi che ha ancora molto bisogno di
muoversi, prediligerà attività semplici in cui prende in mano
oggetti e li sbatte o li lancia mentre un bambino di 3 anni potrebbe
trovarsi a giocare al “dottore” mettendo in scena l'attività del
medico immaginando di curare i suoi pazienti fantasiosi.
Se
torniamo indietro negli anni, anche per esempio nell'800 si nota come
i giochi rispecchiassero i modelli societari di quella specifica
epoca, in linea anche con le proposte degli studiosi di detta epoca
come Frobel. Nell'800 per esempio veniva data molta importanza alla
scoperta diretta che il bambino poteva/ doveva fare con la natura, i
materiali proposti erano giocattoli di legno o comunque materie
prime, prediligendo molto attività all'aperto. Queste linee di
principio come molte altre sono e dovrebbero rimanere presenti ancora
negli anni perché ancora fondamentali e valide ma purtroppo non è
quello a cui assistiamo nell'ultimo secolo.
Se 50 anni fa per una
bambina il massimo del divertimento era giocare con le bambole di
pezza, ora purtroppo il divertimento massimo per bambini e bambine
anche delle scuola elementare, potrebbe essere quello di giocare con
piattaforme per giochi virtuali. Negli ultimi anni si è assistito ad
un rapido cambiamento nelle generazioni, nei gusti ludici e nelle
abitudini familiari. Possiamo ad esempio trovare bambini di 4-5 anni
che sono perfettamente in grado di destreggiarsi davanti a smartphone
o
piccole piattaforme per videogiochi.
Ora la domanda interessante è:
Quanto
può essere positiva la progressiva scoperta video ludica proposta
anche i piccolissimi a discapito di giochi un po' meno accattivanti
ma più societari? (videogioco vs “il gioco dell'oca”)
La
mia domanda vuole riferirsi ad un futuro in cui potrebbero aimè
sparire le tradizione dei giochi societari o dei giochi inventati al
momento ed arrangiati con quanto si possiede.
Bibliografia immagini
https://www.google.it/search?q=video+giochi+vs+giochi+vecchi&espv=2&biw=1366&bih=623&tbm=isch&source=lnms&sa=X&ei=9rGVVbLdH8L4ywPB4IBg&ved=0CAcQ_AUoAg#tbm=isch&q=giochi+multimediali+per+bambini&imgrc=yF_jco-iIDKFvM%3A
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